Categoria “Piccoli Poeti”
I Premio: La Nebbia – Gabriel Tagliabue
La nebbia
È il vestito
Del cielo,
che sale fino
a soffocarlo
II Premio: Biagio – Matilde Grazi
Un cagnolino di nome Biagio
Era un piccolo randagio
Un giorno la sua foto abbiamo trovato
E dal canile a casa nostra è arrivato
Ha il pelo color miele e panna
E quando lo accarezzi fa la nanna
Da quel giorno un anno è passato
E ora è un cagnolino coccolato
Quando arrivo scodinzola e mi lecca
Neanche fossi una bistecca
Stiamo insieme, corriamo e giochiamo
Ormai è parte della famiglia e noi lo amiamo
Categoria “Canzoniere”
I Premio: Quella nube opaca – Melissa Storchi
Quella nube opaca
Un fitto bianco mi circonda
Mentre le persone
Passano lungo le strade
Senza nemmeno accorgersene.
Non vedo nulla,
nemmeno quegli alberi vicini
che stanno piangendo foglie.
Si sentono solamente rumori…
Oggi no…
Non voglio udire rumori,
si potrebbero scrivere poesie in un silenzio profondo
senza quei rumori
Quelle che erano irte vette,
ora sono semplici colli.
Quelle persone che ebbi conosciuto quando ancor piccola ero
Stanno seguendo il mio cammino
Da lassù…
In cielo.
Come passa il tempo,
come passano gli anni.
Quella nube al calar del vespero
Diventa sempre più opaca,
ma oltre questa nebbia
c’è l’infinito.
II Premio: La Primavera – Ghilda Gallifoco
Lentamente giunge
Con i suoi passi lenti
Nello scorrere dei torrenti
Che sgorgano dalle sorgenti
Ogni variazione di colore sboccia
Le gocce di rugiada scivolano dalle foglie
Un’esplosione di emozioni
Si espande
E prende parte nell’atmosfera
Questa è la primavera!
Il sole è come il sorriso
Sul mio viso
Il sibilo del vento
Sussurra i profumi
Del concerto dei fiori
Il cinguettio fa eco tra i rami
E mi inebria il dolce canto
Mentre colore e calore inediti
Preparano la perfezione della nuova stagione.
III Premio: L’Arcobaleno – Maria Cirillo
L’Arcobaleno
Ho steso le mie ali,
dritte al cielo,
sono l’arcobaleno.
Ogni colore mi appartiene,
ma tutti me li prendono.
Ognuno mostra ciò che è,
bravo com’è,
ma ora io ci sono
viene fuori l’arcobaleno che è in me
Categoria “Ragazzi”
I Premio: Buio – Elisa Matteucci
Buio,
Buio assoluto
Che prende il posto
Della brillante luce
Arancione del tramonto.
Buio assoluto
Screziato del candido bianco
Di impalpabili nuvole.
Buio assoluto
Che alimenta incubi e paure
Nella mente dei bambini.
Buio assoluto costellato
Da piccoli lumi
Che ardono luminosi
Nel blu profondo del cielo.
Buio assoluto
Trafitto dal bianco perla
Della sovrana delle ombre.
Buio assoluto e luna di perla
Che custodiscono milioni di
Sogni.
E di segreti
II Premio: Il Canto della Natura – Leonardo Donà
Cessò la pioggia infausta,
e giunse finalmente il sole;
di questa giornata esausta
non so parlar a parole.
Ma non bastano questi raggi
Che d’oro tingono le fronte
Di abeti e di faggi
A descriver le gioie profonde
d’un cuore che si accende
alla vista di tanto spettacolo?
Non basta il sole che fende
Per capir che il mondo è miracolo?
I prati ed i monti
S’adornano di colori sgargianti,
testimoni del più bello dei tramonti
con l’amor dei più teneri amanti.
Il vento le foglie ha travolto
In preda a violento furore,
ma ora la sua furia ha distolto
e culla le fronde con amore.
Il cielo si tinge di rosa:
le nubi viaggiano lente
e vanno, in questa sera meravigliosa,
di là dai confini della mente.
Il cuore di gioia esplode;
e il piede si posa su un soffice manto
di foglie cadute,
mentre s’ode
distinto dei passeri il canto
e delle mandrie il mansueto rumore
che giunge da valli lontane;
di letizia è invaso il cuore,
e di gaiezza e di gioia immane.
III Premio: Migrante (valida quercia) – Chiara Donati
“Italiam Fato profugus laviniaque venit” Eneide, I
Costernato e Costretto Cerco
Un Focolare diverso
Tra la sabbia e i flutti e l’onde sovrani.
Io, faro acceso di Fuoco,
avvolto dalla Nebbia.
Così è stato deciso: il Fato.
Scampato alle fiamme della rocca mia Amata
Convivo col gelo del Tutto.
Io, schiavo trascinato dal nulla,
Uomo di mai
Uomo di sempre.
Fantasma di Pensieri, scheletro carnoso Irto di Dure Rupi,
Io, questo rottame di fuoco,
Io, questo avanzo delirante di vita.
Così ha parlato: il Fato.
Costretto e Costernato Cerco
Nel Vento
Una patria non mia, il regno sul mare.
Lamia fuga codarda in nome dei Penati falsi e bugiardi
Brucia però più delle fiamme d Troia Nettunia: Sprofondata Sottosopra.
Se il mare nostro è così grande,
perché le onde mi spingono là dove la fronte mi si corrode,
lentamente?
Se il Pio Enea vede un bocciolo per terra, perché non può coglierlo?
Se il Pio Enea vede una Donna bellissima, perché non può amarla?
Così Enea muore,
Così, ha parlato: il Fato.
Il suo Uccisore
Categoria “Adulti”
I Premio: Come Ragnatela – Fiorenzo Giovannelli
E come il ragno che intesse la sua tela,
il tempo ed i pensieri intessono una trama,
splendido merletto diventa il mio ricordo,
immagine di un tempo,
vissuto, assimilato e poi trascorso.
Il grande fiume nato nella mente,
da debole fluire diventa cosa grande,
riflesso di una vita, complessa tessitura
e i fragili ricordi si intrecciano fra loro,
ergendosi a pilastri di storia palpitanti.
Là dove il fiume scorre
E tutto quanto ingloba,
dal fremito gioioso, al tempo forse vuoto
ma saturo di vita che in esso dentro annega:
messaggero impietoso, di un tacito tormento,
sfiorato appena nato, da un alito di vento.
Di calde sensazioni, di fredde frustrazioni
è intriso questo tempo
e ciò che ne rinasce, è come ragnatela
che colma di pensieri fra loro avviluppati
in un fulmineo istante, di nuovo liberati
ma solo nel ricordo, recondita armonia
giace lo spazio datomi
nel tempo mio di vita
e questo rimembrare anche di un sol pensiero
la renderà infinita
immagini immortali che forse danno un senso
al gioco della vita.
II Premio: Anthea, sereno sogno di morte -Paola Musticchio
Alle sponde luminose della mitica Anthea,
lambita da lento cristallo liquido,
dove note si fondono, soave chiarore d’arancio,
giungemmo,
e ammirammo stupiti,
la lucida quiete di quel luogo senza tempo,
il canto silenzioso dell’effimero,
che nasce e si trasforma,
modulando nei toni dell’iride acquosa.
Bevemmo il dolce liquore della giovinezza
Respirammo la vastità del cosmo
Tutti i quesiti ebbero risposta.
III Premio: L’Andare ed il senso – Maria Antonietta Sozio
Cambia colore l’andare,
mentre attraverso i giorni.
Il cuore instancabile aspetta,
il viaggi è sempre ritorno.
Di giorni in cui germogliano risposte,
di luci nordiche risplende il mio amore.
Così’ a lungo ti chiamo
Che anche nel sonno mi rispondi,
nuda, da darti in pasto il cuore.
Oggi o domani,
qui o altrove,
non ha cambi di stagione il mio desiderio.
Fantastico errore divino,
sognato, inestricabile annodarsi di carne
ci eleva ad infinito.
D’altro, poco so dirti.
Se gli adii sono la regola,
per noi, amore,
prego solo le eccezioni.
Categoria “Adulti” – Segnalazione di merito
“Se…”
Se tu partissi senza salutarmi
lasceresti un gran vuoto e un grande sole
fatto di abbracci e baci senza fine
stagioni andate e graffiature al cuore.
Se un giorno tu trovassi nei cassetti
Una foto sbiadita di noi due
Lasciala pure tra le carte vecchie
In balia dei ricordi che non hai.
E se per caso un giorno casomai
Ti venisse in mente di cercarmi
Pensa agli sbagli fatti da noi due
Negli anni persi di infelicità.
Non morire mai, dice il mio cuore,
lasceresti un gran vuoto e un grande sole
fatto di viaggi e amore senza fine
anni trascorsi a farsi male al cuore.
Paola Carmignani